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Parigi 2024: le Olimpiadi della parità di genere

Ancora pochi giorni e la fiamma olimpica – che dall’8 maggio sta attraversando la Francia – accenderà su Parigi la XXIII Olimpiade. Accanto alle bandiere, alle squadre, ai titoli, ai record, alla sicurezza di una città blindatissima, c’è un dato che è diventato una notizia: le Olimpiadi 2024 raggiungeranno la parità di genere. Per la prima volta nella storia dei Giochi, infatti, gareggeranno lo stesso numero di donne e uomini. Atlete e atleti. 

Un traguardo importantissimo, comunicato direttamente dagli organizzatori, che hanno spiegato di essersi impegnati anche a rinominare per l’occasione gli impianti sportivi con nomi di donne di spicco, “affrontando l’attuale disparità che vede solo l’uno per cento degli impianti in Francia intitolati a donne”.

Sul campo, a contendersi l’oro nelle varie discipline, scenderanno 5.250 donne e 5.250 uomini. Ci sono voluti 128 anni per arrivare a conquistare questo prezioso risultato: nella prima Olimpiade dell’era moderna, che si tenne ad Atene nel 1896, c’erano solo atleti. Nessuna atleta. La presenza delle donne, quella volta, venne bollata come “impraticabile, antiestetica, non interessante”. Parole che vennero pronunciate nientemeno che dal fondatore dei Giochi moderni, il barone Pierre De Coubertin. Nel 1900 finalmente la svolta, limitata ai soli sport considerati all’epoca “femminili”, come il tennis, il golf, l’equitazione, la vela e il croquet. La corsa? Ma figuriamoci. Uno sport che in quegli anni era quanto di più lontano da una donna, considerato che la scienza medica di inizio secolo era convinta che mettesse a rischio la riproduzione. 

 “Ci è voluto molto tempo per raggiungere il 44 per cento di donne a Londra nel 2012, la prima edizione in cui potevano partecipare a tutti gli sport, e poi il 48 per cento a Tokyo nel 2021”, spiega al quotidiano la Repubblica la direttrice della parità di genere del Comitato internazionale olimpico Marie Sallois. Guardando indietro, Helsinki 1952 vide una presenza femminile del 10 per cento, Barcellona 1992 del 30 per cento.

Inclusività. Uguaglianza. Ma è davvero parità? Di certo si tratta di una grande spinta per tutto lo sport, quella che arriva da Parigi. Per lo sport di livello internazionale, come pure per le piccole manifestazioni. Di sicuro dopo queste Olimpiadi non si potrà più tornare indietro. 

Per riuscirci il Comitato olimpico ha imposto regole rigide, non facili da rispettare da parte di alcune discipline come la boxe, il ciclismo e l’atletica. Ha escluso qualche gara, ha portato a venti le discipline miste, ha creato da zero la 4x100 mista del nuoto. Non tutto però è stato raggiunto: per esempio nella lotta gli uomini saranno 192 e le donne 96. E nel calcio gli uomini battono le donne 288 a 216. 

Prima ancora che Parigi 2024 abbia inizio, l’Italia ha già vinto la sua prima medaglia d’oro. Già, perché dietro al tricolore sfileranno 194 azzurre e 209 azzurri. Con il 48,14 per cento di donne, è il contingente femminile più numeroso di sempre.

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