L’interior designer Matteo Bianchi in diretta con ITLAS
Durante la pausa forzata da coronavirus ha messo in cantiere cinque collezioni. Mobili, bicchieri, tappeti, sedie, luci che ora è pronto a presentare in netto anticipo rispetto ai tempi, Matteo Bianchi ha dato sfogo a quella creatività che solitamente gli esce in agosto o dopo Natale. Il designer di interni e di prodotto, nato a Venezia ma da anni trasferito a Londra, ha approfittato del lockdown principalmente per riflettere. E poi creare.
Ospite del terzo live su Instagram organizzato dal Itlas – appuntamento settimanale del mercoledì, guidato dal patròn dell’azienda Patrizio Dei Tos – Bianchi è il fondatore dell’omonimo “Matteo Bianchi Studio”, collabora con prestigiosi brand internazionali nel settore del design ed è docente alla University of Chelsea College of Arts.
“Le persone oggi investono molto sulla casa. Si concentrano sulla cucina, sul bagno matrimoniale, ma sempre di più sul bagnetto di servizio, che è il luogo dell’abitazione ch si apre agli ospiti”, spiega l’interior design, che da tempo ha avviato una collaborazione anche con Itlas. La sua è una “postazione” privilegiata da cui osservare il mondo: “Londra è una città che mi permette di vedere le cose dall’alto, che mi dà la possibilità di vedere con anticipo quello che sta arrivando”, spiega. Il suo è un design particolare. “Quando presento i miei lavori agli italiani restano un po’ stupefatti, ma il nostro lavoro consiste nel riuscire ad interpretare quello che piace ai clienti. Credo – spiega Matteo Bianchi – che questa pausa forzata ci insegnerà ad osare ancora di più. Una pausa durante la quale ci è stata offerta l’occasione per riflettere e chi lo ha fatto ne trarrà degli spunti positivi, portando molta innovazione e adattabilità al design, che punterà inevitabilmente sulla parte emotiva”.